Salute e digitale
Informazioni e dati sulla struttura del SSR e sulle prestazioni erogate
Flussi informativi regionali
http://www.sistemapiemonte.it/cms/pa/sanita/143-flussi-informativi-regionali
Il debito informativo regionale nei confronti del Ministero della Salute viene soddisfatto attraverso la raccolta dei flussi informativi regionali generati da prestazioni sanitarie erogate a cittadini presso le ASR o altri soggetti privati accreditati dal Sistema Sanitario Regionale. All’indirizzo sono riportati i flussi informativi e descritta la loro organizzazione
Attualmente i dati raccolti nell’ambito dei flussi SDO e Prestazioni popolano le basi dati operazionali del sistema di monitoraggio regionale
SDS - Scarico informazioni di dettaglio Basi Dati Sanità
https://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/sds-scarico-informazioni-dettaglio-basi-dati-sanita
“Il servizio consente di scaricare dati di dettaglio dalle basi dati del sistema informativo sanitario integrato. Rappresenta l’evoluzione tecnologico - architetturale del sistema Console Ricoveri e Prestazioni Sanitarie per l’estrazione dei dati di dettaglio dei flussi informativi regionali.”
Il servizio è riservato e non accessibile al cittadino.
Piattaforma per l'Analisi Dati Decisionali Integrati della Sanità (PADDI)
“PADDI (acronimo di Piattaforma Analisi Dati Decisionali Integrati) ha l'obiettivo di rispondere all'esigenza di razionalizzare l'organizzazione, e quindi l'accesso al patrimonio informativo della Sanità Piemontese da parte dei diversi attori interessati.
Tale servizio viene incontro alla necessità di integrare e rafforzare il governo, l'attività di programmazione e controllo della sanità regionale.
Esso, basandosi su un'architettura BI (Business Intelligence), ha integrato quanto già disponibile in precedenza (ex Extranet) con nuove componenti informatiche e fonti informative.
Il servizio di accesso a PADDI propone, in funzione dei profili di accesso degli utenti, una gamma di reportistica così caratterizzata:
Report predefiniti: in base a modelli di template condivisi in fase di analisi o in corso di utilizzo
Report dinamici: per analisi ad hoc a partire dal catalogo dati – specifico in funzione delle tematiche.”
Il servizio è riservato e non accessibile al cittadino.
Tempi di attesa e classi di priorità per la prenotazione di visite specialistiche e prestazioni diagnostiche.
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/sanita/accesso-ai-servizi-sanitari/tempi-attesa
I tempi di risposta del Servizio Sanitario Regionale alle richieste di visite specialistiche o prestazioni diagnostiche sono monitorati costantemente e sono oggetto di report semestrali (sia per quelle erogate sia dalle strutture pubbliche sia dalle strutture accreditate che operano in convenzione per conto del SSR).
Per ogni prestazione e per ogni Azienda Sanitaria Locale o Azienda Ospedaliera il cittadino può conoscere:
· il numero delle prestazioni: quante visite o esami specialistici sono stati eseguiti nello stesso arco di tempo
· quante prestazioni sono state erogate in determinati intervalli di tempo: entro 72 ore, 10 giorni, 30 giorni, 60 giorni e oltre 60 giorni dalla data di prenotazione (gli intervalli corrispondono alle classi di priorità cliniche definite a livello nazionale e regionale)
Monitoraggio dei LEA attraverso la cd. Griglia LEA
https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3111_allegato.pdf
Nel documento Monitoraggio dei LEA attraverso la cd. Griglia LEA - Metodologia e risultati dell'anno 2019, a cura dell'Ufficio 6 della Direzione generale della programmazione sanitaria del ministero della Salute, vengono illustrati i risultati ottenuti dalle Regioni nell’anno 2019 (ultimo anno disponibile), gli indicatori utilizzati, la metodologia di valutazione complessiva e sintetica.
Portale Open Data della Regione Piemonte
https://www.dati.piemonte.it/#/home
All’interno del portale della Regione Piemonte dedicato agli open data sono presenti 45 dataset afferenti al tema Salute, scaricabili in formato CVS. Per lo più si tratta di dataset descrittivi delle strutture sanitarie e delle unità organizzative del SSR. Nessun dataset è relativo a prestazioni del SSR.
Osservatorio Sistema Salute dell’IRES Piemonte
“L'Osservatorio nasce per fornire una base dati utile a supportare le istituzioni locali piemontesi nella programmazione sanitaria: svolge attività di monitoraggio con indagini periodiche e realizza pubblicazioni e rapporti di ricerca. Fornisce approfondimenti e dati sullo stato di salute del Piemonte, sui servizi sanitari, le tecnologie, l'organizzazione, le strutture edilizie, la logistica in ambito sanitario e la progettazione europea in sanità.”
Non sono comunque disponibili dati che permettano di rappresentare numericamente in modo sufficientemente esaustivo il SSR.
I numeri del Piemonte “Annuario Statistico Regionale”
Nella sezione “4. Sanità, salute e stili di vita” sono disponibili i puntatori a diverse indicatori relativi al tema “Sanità, salute e stili di vita”. Purtroppo, i dati riportati sono generalmente molto datati.
Dors: Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute
“Dors è un centro di documentazione per la promozione della salute nato nel 1998, per volontà della Regione Piemonte.
E’ realizzato da un gruppo di professionisti esperti in documentazione, comunicazione, progettazione, formazione e valutazione che contribuisce a diffondere la cultura e la pratica della prevenzione e della promozione della salute e favorisce azioni volte al loro sviluppo.
Intende rendere disponibile documentazione autorevole e aggiornata sull’efficacia di progetti e interventi in Sanità Pubblica, adottando l’approccio della salute in tutte le politiche. Vuole favorire il processo di trasferimento e scambio delle conoscenze (KTE) e fornire dati, evidenze scientifiche, modelli e strumenti, buone pratiche e formazione per programmare, gestire e valutare gli interventi di prevenzione e promozione della salute con attenzione all’equità, trasferibilità e sostenibilità”
Str.A.Da. Piemonte
https://www.dors.it/strada_catalogo.php
Raccoglie i principali sistemi di accesso, disponibili sul web, per la consultazione, l'estrazione e l'utilizzo di dati e indicatori utili per la costruzione e la produzione di profili e rapporti di salute a diversi livelli territoriali della regione Piemonte. Sono anche presenti fonti con dati raccolti a livello europeo.
Per ciascuna banca dati è disponibile una scheda di descrizione che riporta il nome sintetico, la denominazione ufficiale, l'ente produttore, la fonte informativa, il livello territoriale, il periodo temporale, i principali indicatori disponibili o calcolabili, la modalità di accesso e l'area tematica di riferimento.
Banca dati del Servizio Sanitario Nazionale
https://www.salute.gov.it/portale/documentazione/usldb/reguslDB.jsp?reg=170
Per ciascuna ASL a livello nazionale sono disponibili le seguenti informazioni:
· Strutture e attività
· Personale dipendente
· Strutture di Ricovero Pubbliche presenti nel territorio
· Case di Cura Accreditate presenti nel territorio
Dati aggiornati al 2021
Utilizzo FSE (Agid)
https://www.fascicolosanitario.gov.it/.
Dati riferiti alla attuazione e all’uso del FSE a livello regionale sono pubblicati da Agid sul sito dedicato al Fascicolo Sanitario Elettronico
Utilizzo servizi on line in Piemonte (Regione Piemonte)
https://dati.salutepiemonte.it/
Contiene i numeri di utilizzo di: FSE, PagoPa, Ritiro Referti OnLine, ed altri servizi
Seminario su salute e digitale del 17 novembre 2023
Il 17 novembre si è tenuto il seminario di approfondimento sui temi emersi dal gruppo di lavoro su salute e digitale. Di seguito le slide di l’introduzione e una sintesi degli interventi.
Slide di introduzione
Sintesi degli interventi
Rodolfo Orazietti
L'attuale situazione del personale (medico e infermieristico) è dovuta in grande parte alla miopia e alla mancata corretta programmazione dei fabbisogni e delle modalità di formazione e accesso che negli ultimi 20 anni hanno perseguito un pò tutti: dal ministero alle regioni (vedi blocco del turnover durato quasi dieci anni), dall'Università (le baronie sono dure a morire) agli ordini professionali (che si sentono una casta)
Ricordare questo non è del tutto inutile, perchè anche oggi ci sono poche idee in merito, e parecchio confuse: spesso si ragiona a slogan (secondo me privi di senso), tipo quello sbandierato da qualcuno anche in Regione Piemonte di togliere il numero chiuso alla facoltà di medicina, che chi conosce i numeri sa che ha poco senso, quelli che mancano (o meglio, sono mancati fino a un paio di anni fa) non sono i medici, ma gli specializzati.
Inoltre la professione medica, da una parte ha perso nell'opinione pubblica importanti quote di considerazione sociale per numerosi motivi (che comprendono anche molti errori fatti dalle rappresentanza mediche, sia di tipo ordinistico sia di tipo sindacale), e che dall'altra si sente poco valorizzata professionalmente sopratutto all'interno del Servizio Sanitario nazionale.
Un cenno anche sugli investimenti previsti dal PNRR per la parte di Sanità Digitale, che riguardano sia obiettivi infrastrutturali sia obiettivi orientati ai servizi ai cittadini, ed in particolare il FSE. Tali obiettivi appaiono, data la situazione attuale, assai ambiziosi e, della mia esperienza anche guardando il passato, quasi impossibili da raggiungere. In particolare, alla fine del 2025 l'85% dei medici di base dovranno usare (alimentare) il FSE. Se dovessi fare una scommessa, lo considero impossibile. Sarò felice se, al traguardo delle attività, potrò dire di avere sbagliato (cosa che peraltro mi è già successa altre volte).
Gianni Marchetto
Nel suo intervento di Marchetto ha presentato i contenuti di un documento di comparazione tra le “promesse” sulle Case di Comunità fatte dalla Regione Piemonte con una realtà di ASL (di Mirafiori Sud al 1979) e ciò che dovrebbe esserci come Sistema Informativo all’interno di ogni Casa di Comunità. Qui il link al documento.
Pietro Jarre
a) Nell’analisi del tema “digitale e salute” dovremmo tenere conto anche dell’impatto che il digitale determina sulla salute della popolazione, e tentare un bilancio in merito, per citare alcuni punti di cui ho letto recentemente (vedasi anche PUBLIEDIT – Dipendenze e disturbi da tecnologie digitali indicazioni per la comprensione e l’intervento clinico integrato , appena uscito):
Influenza sulla capacità di apprendimento / ansia / attenzione / di bambini e adolescenti. Il 25% di bambini con disturbi dell’apprendimento richiedono quanti insegnanti di sostegno in più in italia? Quanto del disturbo è dovuto a un incontrollato / precoce uso di strumenti digitali?
Impatto sulla propensione all’aggressività, carcerazioni, criminalità inclusi femminicidi e suicidi
Impatto sulla propensione al gioco d’azzardo.Quanto parallele sono le curve di aumento nell’uso di smartphone e di gambling…
Impatto sulla demenza senile
….
Non penso questo forum possa svolgere bilanci in merito, ma penso che NON POSSA non citare la questione come importante, e assumendo una postura per cui richiediamo che le BIG TECH DIMOSTRINO che non ci sono effetti, o gli effetti sono POSITIVI, e non che si chieda alla società civile di spendere altro denaro per dimostrare la nefandezza dell’industria BIG TECH. Un richiamo alle storiche class action su tabacco ecc. ci starebbe?
b) Nell’analisi del tema “uso del digitale in sanità” si deve indicare più chiaramente che la digitalizzazione della sanità deve essere SOSTENIBILE, cioè seguire criteri per la riduzione dei divide e l’aumento dell’accesso, la riduzione della raccolta e ritenzione dati, la riduzione delle disuguaglianze ecc, perseguire una POLITICA DIGITALE SOSTENIBILE anche in questo campo.
Non ho visto questo termine, che invece a mio avviso seppur abusato deve inquadrare la proposta per un digitale idoneo e progressista in campo sanitario; se non si usa, si propongono dei “miglioramenti” efficientisti politicamente neutri e poco caratterizzanti (*).
Per quanto ho sentito alla riunione confermo poi che una proposta di politica digitale sostenibile deve basarsi sul rifiuto di una digitalizzazione che si sovrappone a processi burocratici borbonici, non preventivamente depurati secondo una politica DI GESTIONE DELLA COSA PUBBLICA SOSTENIBILE.
Giulio Fornero
I messaggi dei media sono indirizzati alla correzione delle politiche degli ultimi quindici anni di contenimento della sanità pubblica o alla loro continuazione e accelerazione?
- il nostro Paese è malato: non siamo mai stati così bene, anche se, negli ultimi quindici anni, ci sono segnali di allarme
- i pazienti fuggono nel privato: cosa vuol dire? privato a pagamento? privato accreditato a carico del SSN? intermediazione di manodopera? appalto di servizi? aziende del digitale?
- la crisi degli infermieri: qualcuno si pone concretamente il problema dello stipendio, del ruolo e delle carriere?
- meno soldi e prestazioni in calo: le politiche degli ultimi quindici anni hanno avuto entrambi gli obiettivi, non quello dell'efficienza, mentre ad es. la Spagna ha contenuto la spesa sanitaria a un livello analogo al nostro, ma non ha fatto calare le prestazioni.
Le nuove tecnologie digitali ci aiuteranno a governare il sistema e a contenere il gap rispetto agli altri Paesi sviluppati in cinque questioni rilevanti in cui è più grave la carenza in Italia, oppure incentiveranno ulteriormente la corsa al particulare non prioritario/non appropriato, provocando un ulteriore incremento della anomala spesa catastrofica out of pocket dei cittadini italiani?
assistenza a lungo termine per le persone anziane polipatologiche croniche non autosufficienti
medici specialisti e infermieri
strutture e impianti degli ospedali e dei servizi sanitari territoriali
tempi di attesa per ricoveri chirurgici e per visite e prestazioni ambulatoriali ad alto impegno umano
capacità di uso del digitale
Sergio Scamuzzi
L’ investimento nel digitale rischia di non dare i vantaggi attesi (maggiore informazione e trasparenza per le decisioni organizzative e di cura e per l’accesso, economie di tempo e denaro perle prestazioni possibili a distanza, risparmio di alcuni lavori più ripetitivi, ecc) , se si limita a duplicare l’organizzazione esistente e le sue procedure burocratizzate .Può anzi avere effetti perversi che già ora si manifestano (ad es. oneroso data entry a scapito delle prestazioni mediche e infermieristiche, difficoltà di accesso per analfabeti digitali). . Il digitale consente invece flessibilità, agevolazioni di accesso, raccolta automatizzata di dati, servizi informativi mirati su fabbisogno effettivi degli utenti (sanitari e utenti) se previste da adeguate riorganizzazioni, da programmi di formazione del personale sanitari e degli utenti, da reclutamenti e mansioni dotati delle nuove competente. Occorre consapevolezza che si avvia un processo di adattamento non una soluzione con un prima e un dopo. I pur necessari incrementi di personale, oggi gravemente deficitario, e la digitalizzazione del PNRR, senza riorganizzazioni, formazione, ruoli riprogettati cogliendo le opportunità della tecnologia digitale rischiano di non avere effetti significativi e durevoli sul servizio reso alla collettività e proporzionati all’investimento del PNRR che può essere invece una leva-evento formidabile per fare ‘precipitare’ le decisioni di cambiamento dando ad essere delle scadenze.
Note di discussione elaborate dal gruppo di lavoro
Altro materiale e contributi:
Componenti del gruppo:
Pietro Bizzotto, Caterina Corbascio, Giulio Fornero, Gianni Marchetto, Rodolfo Orazietti, Antonio Rossini, Marina Spanu, Alessio Terzi.