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Perché Democrazia Etica Digitale

La transizione digitale ha avviato trasformazioni profonde, a tutto campo sia nel lavoro che nella vita quotidiana. Le nostre stesse idee sull’essere umano e la relazione con la vita sono in discussione (si pensi alla tecniche di interfacciamento diretto a livello neuronale tra cervello e macchine).

Nell’intreccio con la globalizzazione e la finanziarizzazione (sostenute e amplificate dal digitale) sono cresciute esponenzialmente le disuguaglianze sociali, cognitive ed economiche.

Siamo purtroppo lontani dagli obiettivi fissati da "Lisbona 2000" per un'economia della conoscenza.

Laddove il divario digitale è profondo e parti significative della popolazione sono escluse (per ragioni materiali o culturali o di irragionevole discriminazione) dall’accesso ai più diffusi mezzi di informazione e di comunicazione, l’effettivo esercizio dei diritti politici è compromesso.

Il digitale sta cambiando il mondo ed il rischio è che il cambiamento avvenga al di fuori e contro la partecipazione democratica dei cittadini, ponendo problemi di tenuta delle democrazie, delle libertà e dei diritti fondamentali

Non di meno sono anche evidenti i benefici e la crescita di benessere che il cambiamento in essere ha permesso e promette per il futuro: oltre un miliardo e duecento milioni di persone sono uscite dalla fame.

Oggi le forme tradizionali del confronto politico e della partecipazione democratica sono percepite obsolete ma il digitale è anche l’opportunità che abbiamo per ridare forza agli strumenti della vita democratica e dare efficacia e credibilità alla macchina dello Stato, perseguendo la piena attuazione dei diritti costituzionali , la salvaguardia della dignità delle persone, la riduzione delle disuguaglianze.

Cosa fare

Con l’iniziativa “democrazia etica digitale” un gruppo di persone, provenienti da diverse esperienze professionali e con un comune impegno politico, - attraverso la condivisione e lo scambio di idee, conoscenze ed esperienze sul digitale, azioni informative e di confronto con tutti i cittadini ed i responsabili delle scelte di governo - intendono sostenere lo sviluppo ed uso etico del digitale, anche con la promozione di iniziative normative finalizzate.

Per quali obiettivi

Manifesto per un Cern europeo dell'Intelligenza Artificiale

Sempre più frequentemente quando si parla di IA emerge l’idea di un Cern dell’Intelligenza Artificiale. Anche Mario Draghi nel rapporto su “Il futuro della competitività europea”  presentato a Bruxelles propone: “Coordination of key AI verticals at the EU level via a dedicated ‘CERN*-like AI incubator’.  The absence of EU hyperscale companies, developing AI verticals requires strong coordination between multiple actors, including AI developers, Research and Technology Organisations (RTOs), and industrial players”. ( p.85 parte B)

Già a suo tempo (maggio di quest’anno) alcuni partecipanti al Forum Democrazia Etica Digitale  hanno provato a trasformare un auspicio largamente condiviso in un percorso di confronto e discussione un po' più sistematico. E' stato quindi preparato un “Manifesto per un Cern europeo dell'Intelligenza Artificiale”  di motivazioni e ragioni d’essere  con l’obiettivo di arrivare, attraverso una discussione più larga possibile, ad una proposta articolata da mettere  nelle mani della “politica”. 

Il manifesto individua nell’IA e nelle scienze del cervello il focus centrale della proposta per le forti connessioni tra i due ambiti di ricerca. Chiede un impegno eccezionale dell’Europa sulla ricerca di base e precompetitiva  in analogia con il Cern, per la centralità della ricerca nel percorso di innovazione e cambiamento che queste aree promettono. Sottolinea l’importanza di un finanziamento prevalentemente pubblico. Non indica un luogo fisico dove collocare l’iniziativa, scelta ovviamente di competenza dei decisori Europei ma evidenzia l’importanza di un sistema a rete tra territori, e Torino sicuramente può svolgere un ruolo importante per le sue Università e i centri di ricerca già presenti.

Di seguito vi proponiamo il testo del Manifesto.

All’indirizzo https://democraziaeticadigitale.blogspot.com/ è disponibile lo stesso testo con la possibilità di inserire commenti, osservazioni, contributi, e condividere il testo con altre persone interessate via social e canali digitali.

Auspichiamo la massima diffusione del manifesto e proponiamo a chiunque condivida i suoi contenuti di confermare la propria adesione, o attraverso la chat democrazia etica digitale per chi ne fa parte, o nel blog usando la sezione “Commenti”, o comunicandola via mail ai seguenti indirizzi: democrazia.etica.digitale@gmail.com, pietrovittorio.bizzotto@gmail.com, duniaster50@gmail.com.

"Manifesto per un Cern europeo dell'Intelligenza Artificiale

Un’ampia letteratura scientifica evidenzia come gli avanzamenti nella ricerca di base ed applicata rappresentino fattori chiave per raggiungere una crescita economica sostenibile e aumentare il benessere generale favorendo il progresso tecnologico e la diffusione delle innovazioni.

La ricerca di base porta allo sviluppo di nuove tecnologie e imprese. La crescita trainata dallo sviluppo tecnologico è associata a significativi guadagni di produttività. Una maggiore produttività significa una maggiore efficienza nell’utilizzo di tutti i fattori produttivi: capitale, lavoro ma anche input energetici.

La ricerca sull’Intelligenza Artificiale (IA) anche nelle sue connessioni con gli studi sul cervello è tra gli ambiti più promettenti per la produzione di conoscenze scientifiche e tecnologiche. Conoscenze capaci di sostenere la generazione di innovazioni radicali e la definizione di nuovi paradigmi tecnologici. Innovazioni e nuovi paradigmi necessari per affrontare i grandi temi della sostenibilità ambientale, dello sviluppo della salute, della equità sociale, dell’affrancamento dalla povertà materiale ed educativa di grandi parti del mondo, della ricerca della pace.

Alle grandi opportunità si accompagnano anche i rischi per un uso orientato alla formazione e rafforzamento di centri di potere avulsi da ogni controllo democratico; il rafforzamento dell’antagonismo tra i grandi blocchi geopolitici alla ricerca della supremazia economico e militare; l’ amplificazione delle diseguaglianze e discriminazioni sociali; la messa in discussione della dignità delle persone.

E’ sicuramente rappresentativo dell’enorme potenziale accreditato all’IA che le attività di R&S connesse siano oggi il maggiore investimento dei grandi capitali finanziari privati a livello mondiale, spinti dalla convinzione di grandissimi ritorni economici possibili.

L’Unione Europa coerentemente con i suoi principi guida di democrazia e giustizia sociale ha approvato l’AI Act, a garanzia della sicurezza e rispetto dei diritti fondamentali dei suoi cittadini. L’AI Act è già diventato il riferimento a livello globale nella definizione degli standard etici e delle normative per l’uso dell’IA.

Poiché le grandi opportunità dell’IA non sono assicurate dalla sola ricerca orientata dagli interessi privati ed i rischi non possono essere contenuti solamente dalla legislazione (se si sceglie solo di proibire e controllare, si soffoca la ricerca e non si ottiene neppure l'effetto che ci si propone), siamo convinti che siano necessarie politiche attive in grado di favorire lo sviluppo di tecniche e strumenti concreti ideati e realizzati per massimizzare il bene pubblico.

Per la piena attuazione delle opportunità delle tecnologie dell’IA e l’effettivo contenimento dei rischi serve un investimento pubblico nelle attività di ricerca e sviluppo comparabile a quello degli Stati Uniti e della Cina; investimento che nessun paese può mettere in campo con esclusive risorse proprie.

La dimensione degli investimenti necessari deve essere quindi affrontata a livello europeo, e poiché gli investimenti in R&S hanno rendimenti e riflesso sul PIL crescenti con l’aumentare della risorse messe in campo, ciò si traduce in un beneficio per tutti gli stati membri altrimenti non raggiungibile.

Proponiamo alla Unione Europea la costruzione di una infrastruttura di ricerca e sviluppo nel campo delle tecnologie digitali, e specificatamente su Intelligenza Artificiale, di massima eccellenza a livello mondiale, in grado di generare conoscenza di frontiera ed innovazione in aree decisive per affrontare le grandi sfide del futuro, simile al CERN per la fisica delle particelle.

Un centro pubblico di eccellenza mondiale permette all’Europa di giocare un ruolo primario su questi temi cruciali, assicurando che l’IA sia sviluppate e implementata in modo responsabile e a beneficio di tutta la società, facendo di questo la sua caratteristica originale e competitiva, con i valori di bene pubblico, responsabilità sociale e accessibilità, integrità etica della ricerca (quale definita nel codice ALLEA), assunti fin dalle basi scientifiche della progettazione.

La sua presenza assicura il massimo beneficio in termine di effetti su innovazione e quindi sulla produttività, genera quantità significative di procurement innovativo, sostiene l’accumulo di conoscenze scientifiche e tecnologiche.

Un'iniziativa a livello europeo, superando i limiti della frammentazione nelle attività di ricerca, ha un impatto profondo su numerosi aspetti della nostra società, rafforza la posizione dell’Europa come leader globale nella ricerca scientifica e tecnologica, si pone come catalizzatore di innovazione per le aziende e le start-up nel campo dell’IA, abilita l’allineamento delle capacità tecnologiche agli obiettivi europei in termini di superamento della propria dipendenza tecnologica (Sovranità Tecnologica),

Riteniamo che questo centro di ricerca debba essere anche una istituzione formativa di primo piano, attirando studenti e ricercatori da tutto il mondo, fornendo formazione all’avanguardia e preparando la prossima generazione di scienziati, ingegneri e policy maker necessari a gestire le sfide e le opportunità poste dall’IA e dalle scienze del cervello.

Proponiamo inoltre che il centro europeo per l’IA, similmente al CERN, sia fortemente orientato alla collaborazione internazionale. Non pensiamo che la posta in palio debba essere la supremazia di un sistema paese o di un blocco geopolitico sugli altri e riteniamo che il confronto competitivo debba essere orientato al bene di tutti.

La creazione di un CERN dell’intelligenza artificiale rappresenta un passo audace e visionario.

Unendo le forze a livello globale, possiamo non solo avanzare nella ricerca, ma anche costruire ponti tra Paesi e culture, promuovere la pace e la comprensione reciproca e plasmare un futuro in cui la tecnologia e l’innovazione sono al servizio dell’umanità.

Torino, maggio 2024"

Per adesioni, commenti, osservazioni e proposte vai a: democraziaeticadigitale.blogspot.com 


Hanno contribuito alla redazione del testo: Antonio Rossini, Bruna Cibrario, Bruno Boni Castagnetti, Dunia Astrologo, Franco Marra, Gianni Garbarini, Giovanni Ferrero, Giorgio Ardito, Ivan Ricca, Pietro Bizzotto, Pietro Jarre, Pietro Terna, Sergio Scamuzzi

Al 16/09/2024 hanno dato la loro adesione al Manifesto: 

Gianna Pentenero, 

Brando Benifei, 

Igor Piotto, 

Chiara Foglietta, 

Monica Canalis,

Gruppi di lavoro tematici

Il seminario del 22 maggio su "Democrazia e Intelligenza Artificiale" organizzato presso l’Istituto Gramsci si era concluso con la costituzione di 5 gruppi di lavoro impegnati a mettere a fuoco ed approfondire il rapporto tra il digitale e dell’IA in ambiti fondamentali per la nostra vita quotidiana ed il futuro della nostra convivenza sociale: la salute, la scuola e formazione, il lavoro, la democrazia, l’etica e l’ambiente, la finanza. Qui documenti, le slide e la registrazione del seminario.

I gruppi di lavoro si proponevano di: sistematizzare le nostre discussioni sulla chat, approfondire i temi proposti, individuare obiettivi praticabili da mettere all’attenzione di e portare al confronto con: cittadini, forze sociali, partiti, sindacati. Primo appuntamento per un confronto più largo: l’incontro sull'innovazione in Piemonte, momento della Conferenza programmatica del PD Piemonte, previsto nell'ambito della alla Festa dell’Unità Metropolitana di Torino il 9 settembre.

Tutti i gruppi hanno rilasciato i primi risultati del loro lavoro . Quanto prodotto non deve essere considerato definitivo ma un primo contributo su cui continuare il confronto in modo allargato. 

Per ogni gruppo di lavoro sono resi disponibili i documenti condivisi, gli eventuali materiali di lavoro e contributi specifici.

Gruppo 1 Salute e digitale 

Gruppo 2 Scuola e formazione digitale

Gruppo 3 IA e lavoro

Gruppo 4 Transizione digitale e democrazia, etica, ambiente

Gruppo 5 Finanza Digitale 

Riflessioni sull'inclusione digitale

Nonostante i programmi pubblici e  le iniziative  volontarie, l’esclusione e la marginalizzazione digitale tendono a crescere: per la non completa copertura di rete del territorio; per la mancanza di competenze d'uso e consapevolezza nell'uso del digitale; per la complessità di molti servizi, anche pubblici; per la mancanza di supporto ed assistenza adeguati.

Laddove il divario digitale permane, anche l’esercizio dei diritti politici, sociali ed economici sanciti dalla Costituzione, per primo la possibilità di partecipare al confronto democratico in modo libero e consapevole, è compromesso. 

E' necessario agire perché nessuno rimanga escluso.

Vogliamo impegnarci per rendere il tema dell'inclusione digitale  centrale nella agenda degli impegni della politica, per rafforzare e dare più efficacia alle iniziative di alfabetizzazione digitale, per rendere i servizi digitali pubblici più semplici, accessibili, inclusivi.

Lo vogliamo fare raccogliendo le iniziative e le esperienze più significative, facendole conoscere, mettendo a fuoco criticità e fattori di successo, elaborando proposte e raccomandazioni rivolte ai decisori politici.

In questa pagina sono raccolte le nostre raccomandazioni sull'Alfabetizzazione digitale e sulla Facilità d'uso dei servizi on line --> Inclusione digitale

contributi degli iscritti alla chat su svariati argomenti relativi all'impegno per un digitale più orientato ai valori dell'etica e della democrazia

link ad eventi  di particolare interesse, prodotti anche con il contributo degli iscritti alla nostro gruppo di discussione

articoli vari tratti dalla stampa e da web di particolare interesse per le tematiche trattate dalla chat